ESCLUSIVA Intervista con il bluesman Sonny Landreth

 

 

 

SONNY LANDRETH & BAND dal vivo a CHIARI (BS)  7 Aprile 2018
Sonny Landreth è di Canton, Mississippi, chitarrista americano noto per la tecnica della mano destra, con tapping, slapping e picking sulle corde mentre usa la mano sinistra con la slide, tutto questo con l’influenza dello stile “zydeco”. È stato chiamato a suonare come guest in album storici di artisti come Mark Knopfler, Johnny Winter, John Mayall. E per molti anni Eric Clapton ha invitato Sonny nel suo progetto “Crossroads Guitar Festival” nel 2004, 2007, 2010 e nel 2013, dove potete ammirarlo con il suo incredibile stile di chitarra. Ha suonato con Warren Hayens, Gov’t Mule, e per molti anni è stato membro di John Hiatt & The Goners. Di fatto potremo vederli insieme quest’anno il 10 luglio a Chiari, in provincia di Brescia, organizzato da “ADMR”, che opera nel campo della musica dal 1997 e che fino ad oggi è riuscito a fare con successo 185 concerti. L’agency ha portato in Italia artisti come “Los Lobos”, “Willy DeVille”, “Poco”, “Little Feat”, “Wishbone Ash” e “Johnny Winter” per menzionare solo pochi.

Il concerto è iniziato alle 20.30 e la band di apertura sono stati i “Blues Dissidents” di Brescia che hanno riscaldato il teatro prima che Sonny Landreth e la band salissero sul palco. Sonny ha iniziato lo spettacolo con “Z-Rider”, proseguendo poi con molte canzoni del suo repertorio che sono tratte dall’ ultimo CD “Recorded Live In Lafayette” come “Walkin’ Blues”, “Hell at Home”, “Blues Attack” e il meraviglioso” Bravo New Girl “. Fabrizio Poggi l’ha raggiunto sul palco con la sua eccezionale armonica. Dopo lo spettacolo Sonny è rimasto a disposizione dei suoi fan facendo autografi e foto. Stiamo tutti aspettando di riaverlo a Chiari il 10 luglio!

In esclusiva per BEST STAR MAGAZINE il nostro incaricato Cesare Greselin ha raggiunto Sonny Landreth per una breve intervista, ecco come ci ha risposto l’artista americano

 

CG: Ciao Sonny Landreth è bello riaverti con noi in Italia.
Sonny Landreth: È bello essere di nuovo nel tuo bel paese.

CG: Ieri tu eri in Svizzera, oggi sei a Chiari, Brescia e domani dove sarai?
SL: Questo tour europeo ha solo tre date, domani saremo a Londra e poi a casa.

CG: Puoi dirmi di più sul tuo ultimo CD “Recorded Live In Lafayette”?
SL: Sì, bene ho fatto quest’album con tutti i miei cari vecchi amici. Con Dave Ranson al basso che è sempre stato con me nella mia band. Poi Brian Brignac alla batteria, com’è  con noi anche questa sera. Steve Conn alla fisarmonica e Sam Broussard alla chitarra aggiuntiva. Volevo fare un doppio CD, uno completamente acustico e l’altro elettrico.

CG: Tu in quest’album hai scritto una canzone per tua madre “Soul Salvation” giusto?
SL: Sì, la registrazione originale che abbiamo fatto è stata nel 2000 nell’album “Levee Town” e mia madre è morta un anno e mezzo fa, ha sofferto per l’alzheimer quindi è stato molto difficile. Le avevo fatto una copia della canzone e lei voleva ascoltarla tutto il tempo, le metteva buon umore e la rendeva felice. Così alla sua cerimonia funebre Dave Ranson ed io la abbiamo suonata, quindi volevo includerla nell’album.

CG: Con questo tuo album hai ricevuto una nomination per un Grammy. Che succede ora?
SL: Quello che succede è, beh, lo chiamano il primo turno, chiunque può essere considerato, c’è una comunità che va per categorie. Quindi i membri votanti che sono musicisti, produttori, ingegneri e così via, appartengono all’accademia, quindi votano e di solito sono in cinque artisti e gruppi per ogni categoria. Questo significa che hai la possibilità di vincere un Grammy, in ogni caso è molto difficile essere nominati. Mi è successe solo due volte e la prima nomination è stata quindici anni fa con il mio album “The Road We Are On”. I Grammy sono stati a Los Angeles per molti anni ma ora si celebrano a New York, da quest’anno. Sfortunatamente stavamo suonando a Los Angeles la sera prima quindi non potevo andare, ma molti dei miei amici nella mia categoria di blues contemporaneo, con cui ho suonato sono andati come Susan Tedeschi, Derek Trucks, Robert Cray e Robert Randolph, quindi sono contento, di essere uno del branco.

CG: Hai scritto la canzone “A World Away” con uno dei migliori assoli.
SL: È un blues in chiave minore, ha un suono così bello per me e funziona così efficacemente con la chitarra slide, con la qualità vocale e l’atmosfera così emozionante da avere sia Sam Broussard sia Steve Conn con noi. Voglio dire, l’hanno fatta esplodere, sono due dei migliori assoli che ho sentito nella mia vita. È così bello che succeda in questo momento.

CG: Hai fatto molto con Eric Clapton su Crossroads?
SL: Sì, è stato un grande onore e quindi così divertente, è così gentile e generoso, ed è stato meraviglioso per noi. Sono stato il primo a rispondere e ho pensato che fosse un regalo, infatti, è lì che ci incontriamo ufficialmente. Certamente lui è grande eroe per me uno dei miei preferiti di tutti i tempi, poi abbiamo avuto molti amici in comune, quindi è stato bello avere questa opportunità, qualcosa di molto speciale.

CG: Per quanto riguarda il tuo stile di chitarra, chiamato Zydeco?

SL: È musica dei creoli, è un mix collettivo di ritmi Francesi e Africani e nel corso degli anni significava cose diverse in tempi diversi, ma Clifton Chenier l’ha davvero portata dentro e ha fatto diventare uno stile, una musica incredibile. Ha iniziato prima degli anni 50 ‘e negli anni 60’, l’ho incontrato quando ero adolescente, poi molti anni dopo ho avuto modo di far parte della band e questo è stato un grande onore. Lui era davvero a quel punto e voleva introdurre nuovo sangue nel gruppo, è stato grandioso per me crescere ascoltandolo, quindi era perfetto e gli piaceva suonare la chitarra, quindi è stata una grande educazione per me.

CG: Dopo di questo hai finito il tuo tour a Londra, poi ritorni a Chiari con John Hiatt il 10 luglio?
SL: Sì, John Hiatt & The Goners, questa è la nostra band originale e stiamo facendo il nostro trentesimo anniversario dell’album che abbiamo fatto nel 1988 chiamato “Slow Turning”, poi ho anche suonato sugli albums “The Tiki Bar Is Open” e “Beneath This Gruff”.

CG: So che hai suonato nell’album “Teaser” di Tommy Bolin cosa mi puoi raccontare?
SL: Sì, in realtà ho suonato su quell’album in un paio di tracce, ero davvero, davvero felice di essere stato invitato, ci sono così tanti grandi autori e Tommy voleva una banda rinnovata. Poi è morto così giovane e io stavo vivendo in Colorado, che dispiacere, al momento era il più importante sulla scena con Billy Cobham.

CG: Hai anche suonato con il Gov’t Mule?

SL: Sì, con Warren Haynes siamo vecchi amici quando suonavamo nei bar anni e anni fa. E’incredibile, un grande interprete e cantante è un incredibile regista musicale che ha un incredibile repertorio di canzoni.

CG: C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi fan in tutto il mondo?
SL: Vorrei dire che è un grande onore venire in molte parti del mondo e che questo entusiasmo e il sostegno dei fan che vengono a vedermi, mi tocca davvero il cuore ed è un bene per la mia anima. Non veniamo qui così spesso che le persone vengono da tutta l’Italia per venire ad ascoltarci.

CG: Grazie mille per l’intervista e il tuo tempo.
SL: E’ stato un piacere.

CG: Vorrei ringraziare Giancarlo Trenti di “Slang Music” che ha organizzato l’intervista per me con Sonny Landreth e ringrazio anche Maurizio Mazzotti di “ADMR” per il Foto Pass.                                                                                                                                                                                                   

Articolo e foto by Cesare Greselin